venerdì 3 marzo 2017

AGRIGENTO TIENE POCO PIÙ 20 MINUTI. LA VIRTUS IN SCIOLTEZZA IN SEMIFINALE.





In quello che, stando alle quote dei bookmakers, doveva essere il quarto di finale maggiormente sbilanciato, la Virtus Bologna, padrona di casa, incrocia Agrigento sulla strada che porta verso le semifinali della Turkish Airlines Cup. La Segafredo ritrova Klaudio N'Doja ma continua a dover fare a meno di Kenny Lawson mentre Agrigento non può far conto sul contributo di Rino De Laurentiis.

Partono con un buon ritmo le due squadre con Agrigento che si presenta subito con la giusta faccia e la giusta intensità, senza timori referenziali. La Virtus però ha più confidenza con i canestri dell'Unipol Arena e precisi punti di riferimenti in quello che è il suo palazzetto. I bianconeri conducono in testa i primi dieci minuti, chiudendo la prima frazione sul 24-17. Nei primi minuti del secondo quarto si segna con il contagocce con le due squadre che mettono a referto cinque punti a testa dopo sei minuti di gioco che fissano il punteggio sul 29-22. Molto meglio nei restanti quattro minuti prima della seconda sirena, soprattutto grazie alla Virtus che, ad un minuto dal rientro negli spogliatoi, tocca il massimo vantaggio sul 40-29 con un Bruttini più convincente del solito. Coach Ciani è costretto al time out ed i suoi, dopo il minuto a rapporto dal proprio allenatore, producono un 5-0 che chiude la frazione sul 40-34.

Al rientro dall'intervallo lungo la Segafredo piazza un mini break di 4-0 che regala alla squadra di Ramagli il primo vantaggio in doppia cifra. Si segna con regolarità da una parte e dall'altra con il vantaggio Virtus che ondeggia tra il +7 ed il +9 fino alla tripla di Ndoja del +12 e quella di Spissu per il 61-46 lanciano i "padroni di casa" verso il vantaggio che si rivelerà decisivo. Piazza ricuce da due e quando anche Umeh si iscrive al club dei bombardieri del terzo quarto (64-58) a Ciani non resta che fermare il tempo. Escono bene dal time out i siciliani ma è solo un fuoco di paglia: la Virtus ha l'inerzia e vede il canestro grande come una vasca da bagno. Il quarto si chiude sul 69-51. Troppo ripida la montagna da scalare per la Moncada che affronta gli ultimi dieci minuti senza dimostrare di credere in una rimonta che avrebbe del clamoroso. La Segafredo passeggia comoda sulla quarta frazione collezionando massimi vantaggi uno dietro l'altro e costringendo la Fortitudo ad una sconfitta fin troppo severa. Tanti minuti di garbage time e l'ingresso in campo di tutti i giocatori dalle panchine ci guidano senza particolari al quarantesimo minuto con il tabellone che dice 95-63 a favore di Spissu e compagni.

Missione compiuta per la Virtus che accede alla semifinale dove troverà una squadra di ben altro spessore e in ben altra condizione fisica. Agrigento torna a casa con sulle spalle una sconfitta pesante dalla quale ripartire per un finale di stagione che deve ancora dirci se Piazza e soci riusciranno a qualificarsi, anche quest'anno, per la post season.



Parziali: 24-17; 40-34; 69-51; 95-63

Virtus Bologna: Spissu 25 (4-5 3-5), Rosselli 8 (4-6 0-0), Umeh 16 (2-3 4-6), Bruttini 10 (5-7 0-0), Ndoja 8 (0-1 2-4), Spizzichini 10 (2-5 2-5), Michelori 8 (3-5 0-0), Oxilia 7 (2-3 1-2), Penna 3 (0-0 1-2) Petrovic 0 (0-0 0-1), Lawson (0-0 0-0). All. Alessandro Ramagli

Fortitudo Agrigento: Bell-Holter 6 (2-6 0-2), Buford 22 (8-12 1-3), Piazza 14 (5-6 1-4), Chiarastella 2 (1-4 0-0), Evangelisti 11 (2-5 2-3), Zugno 2 (1-2 0-2), Bucci 3 (1-2 0-2), Ferraro 3 (0-2 0-2), A. Tartaglia 0 (0-0 0-0), Cuffaro 0 (0-0 0-0) N.E. M. Tartaglia. All. Franco Ciani

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