domenica 5 marzo 2017

LA VIRTUS ALZA LA COPPA, PECCATO NON AVERNE DUE PER PREMIARE ENTRAMBE.






Va alla Virtus Bologna la Turkish Airlines Cup. La squadra di coach Ramagli, pur soffrendo fino all'ultimo possesso, si porta a casa la Coppa Italia 2017 superando in una gara combattutissima l'Angelico che esce comunque tra gli applausi e con l'onore delle armi. Le lacrime di Mike Hall, seduto sugli spalti dell'Unipol Arena mentre in giro sono rimasti soltanto gli addetti ai lavori impegnati a smontare tutto il circo messo su per la tre giorni bolognese, la dice lunga rispetto al dispiacere di una coppa sfumata per un solo punto e smentisce tutti coloro che sostenevano che, alla fine, di questo trofeo non interessava niente a nessuno. Signori, quando si fa sport lo si fa per vincere e le due squadre, questa sera, nonostante le due gare dei giorni precedenti sulle gambe, non hanno lesinato un goccio solo di energia mettendo in campo tutta l'intensità che avevano in corpo.

Quaranta minuti giocati sul filo di un sostanziale equilibrio già a partire dalla prima frazione di gioco in cui i felsinei hanno provato a prendersi qualche possesso di vantaggio con il 2-8 firmato da Umeh che viene però rintuzzato immediatamente dalle giocate di Hall e con il canestro del primo sorpasso firmato Wheatle (14-13). Rosselli guida il nuovo vantaggio bianconero che produce un gap di sei punti tra le due squadre che però Mattia Udom ricuce parzialmente sul 20-24 con cui si concludono i primi dieci minuti di gioco. Parte bene la Segafredo anche nel secondo quarto con Michelori che mette a segno il canestro del mini parziale di 6-2 a favore dei suoi. Rosselli ruba in difesa e si lancia in attacco dove trova una sorta di placcaggio di Venuto che costa il fallo antisportivo al giocatore Eurotrend. Dalla lunetta arriva un 1 su 2 ed i bianconeri non sfruttano il possesso extra perchè è lo stesso Venuto che, in una sorta di trans agonistica, si riscatta rubando due palle in fila che producono due comodi canestri in transizione. Gli uomini di coach Ramagli riescono comunque a mantenere un distacco tra i cinque ed i sette punti prima che i due USA di Biella si mettano in proprio: 2/2 dalla lunetta più un canestro dalla media per Hall, tripla del 31-31 firmata da Ferguson, ancora Hall appoggia il +2 dopo una battaglia al limite della lotta greco romana contro tre avversari e per finire Ferguson segna in contropiede il 35-31. Il quarto si chiude in perfetta parità sul 35-35 grazie all'1 su 2 dalla linea della carità di Bruttini ed il canestro allo scadere di Spizzichini. Le squadre rientrano negli spogliatoi con Mike Hall autore di una prima metà di gara da 13 punti + 13 rimbalzi di cui 6 sotto le plance avversarie. 

Il tema rimbalzi torna prepotentemente in auge al rientro delle squadre in campo con Hall che, evidentemente, ci tiene a mettere in evidenza la sua leadership ad ovest alla voce carambole catturate, tanto in difesa, quanto in attacco. Alla fine saranno 19 in più quelle catturate dall'Angelico esattamente quanti ne mette a referto Hall in questa finale, nei 39 minuti di impiego (9 in difesa, 10 in attacco). Il lungo di Biella non si limita ai rimbalzi tanto che, in questa terza frazione, sono tutti suoi i primi 9 punti a referto per l'Eurotrend mentre dall'altra parte aumentano il bottino Umeh, Spissu e Rosselli. Alla fine dei giochi, al suonare della terza sirena, ti metti a fare i conti e capisci che siamo ancora li a ragionare di una coppia di punti quale differenza tra le capolista dei rispettivi gironi (51-49 Biella). Nella quarta frazione arriva la prima tripla di serata di Kenny Lawson che appare notevolmente affaticato e molto meno incisivo della sera precedente contro Trieste. Il lungo è sulle gambe, e vorrei vedere che fosse il contrario considerato che si è rivisto in campo ieri dopo una lunga assenza. Si procede con sorpassi e contro sorpassi che generano ora il boato di gioia dei tanti tifosi biellesi ed ora quello degli altrettanti numerosi tifosi locali in un Unipol Arena finalmente al completo. Il cronometro scorre inesorabilmente senza che nessuna delle due contendenti si decida a prendere il controllo delle operazioni di una partita che, soltanto per un puro caso numerico, allo scadere dei 40 minuti, dice che ad alzare la coppa deve essere la Virtus sebbene, per assurdo, sarebbe stato più giusto averne due per premiare entrambe. Finisce 68-69 per la gioia del pubblico felsineo.

La Segafredo ha avuto il merito di rimanere attaccata alla partita nonostante i 19 rimbalzi in meno catturati e nonostante le evidenti difficoltà fisiche di Ndoja e, soprattutto Lawson. Il secondo trofeo stagionale, dopo la Supercoppa di inizio stagione alzata dalla Fortitudo, va ancora ad una bolognese che, in attesa dei prossimi play off, si sono spartite parimenti i trofei in palio fin qui. Biella esce ancora più forte di prima da questa sfida soprattutto considerata la pesantissima assenza di De Vico. Il dispiacere dei giocatori dell'Angelico è assolutamente comprensibile, soprattutto dopo una sconfitta del genere, ma sono certo che, già da domenica prossima, cominceranno a sognare la rivincita quando alle giornate grigie di marzo si sostituiranno i primi caldi pre estivi  e tutti noi saremo a commentare le fasi torride dei play off. Per concludere segnalo che Marco Spissu si è portato a casa il titolo di miglior Under 22 e quello di MVP della manifestazione.




Parziali: 20-24; 35-35; 51-49; 68-69.


Eurotrend Biella: Udom 6 (3-7 0-4), Ferguson 17 (5-11 2-13), Hall 24 (6-10 2-8), Venuto 7 (2-2 1-5), Wheatle 6 (0-0 2-5), Tessitori 8 (4-5 0-0), Massone 0 (0-0 0-0), L. Pollone 0 (0-0 0-1); N.E. M. Pollone, Rattalino, De Vico. All. Alessandro Ramagli

Segafredo Virtus Bologna: Spissu 16 (1-3 4-5), Rosselli 10 (4-6 0-2), Umeh 15 (3-4 3-9), Michelori 2 (1-2 0-0), Lawson 13 (4-6 1-3), Spizzichini 9 (0-2 3-4), Bruttini 1 (0-0 0-0), Ndoja 3 (1-3 0-2), Penna (0-0 0-0); N.E. Oxilia.


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